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Itinerario D

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Itinerario D

Tra costa e collina: dal Varignano a Biassa

Info

Percorso Le Grazie – Porto Venere – Campiglia – Biassa

Difficoltà: Itinerario da fare a piedi, difficoltà E (escursionistico)

Durata: 6 ore – itinerario giornaliero

Periodo: tutto l’anno (si consiglia in inverno di evitare i periodi troppo freddi, in estate le giornate più calde)

Partenza: Via Libertà, Le Grazie

Arrivo: Via Fabio Filzi, Biassa

Come raggiungere il punto di partenza

  • Con i mezzi pubblici: prendere il treno fino alla Stazione Ferroviaria della Spezia Centrale (per consultare gli orari e prenotare il biglietto clicca qui).

Dalla stazione ferroviaria raggiungere la fermata dell’autobus “Mercato Nord” in Corso Cavour – a circa 10 minuti a piedi dalla stazione – e prendere l’autobus 11/P.
Il biglietto dovrà essere acquistato in una tabaccheria/chiosco (costo 3€). L’autobus fa la prima corsa alle 5 am e l’ultima alle 23.30 (11.30 pm) con una frequenza media di circa 15 minuti. In meno di venti minuti di viaggio sarete a Le Grazie.

  • Con l’auto: prendere l’uscita autostradale per La Spezia-Santo Stefano Magra, raggiungere il centro città e seguire le indicazioni fino a Le Grazie. Le opzioni per parcheggiare in zona sono limitate ad alcune aree di sosta (tutte a pagamento) che si trovano sul lungomare e nella zona del Santuario delle Grazie, lungo Via Libertà; il consiglio, quindi, è quello di utilizzare i mezzi pubblici.

Da sapere

  • L’itinerario è consigliato per chi dispone di abbigliamento adeguato e scarpe da trekking, indispensabili per affrontare in sicurezza i sentieri.
  • Biassa non possiede una stazione ferroviaria ma si può raggiungere facilmente La Spezia con il servizio di trasporto pubblico, attraverso la linea 19. Il biglietto dovrà essere acquistato in una tabaccheria/chiosco (costo 3€). L’autobus fa la prima corsa alle 6 am e l’ultima alle 19.30 (7.30 pm) con una frequenza media di circa 40 minuti. In 30 minuti di viaggio si arriva nel centro della Spezia.
LE GRAZIE
Via Libertà

Partendo da Via Libertà si segue la passeggiata tenendo il mare sulla sinistra fin quando non si giunge al cartello che segnala una Villa Romana.

Villa Romana del Varignano Vecchio

Si entra in un vicolo lastricato e in breve si arriva alla Villa Romana del Varignano Vecchio (ingresso a 3€ a persona, qui tutte le informazioni).

La villa, costruita nel II° secolo a.C., faceva parte di un fondo agricolo di 30.000 metri quadrati e possedeva un approdo a mare privato. L’area archeologica conserva il frantoio oleario più antico della Liguria.

Tutta la zona è di interesse militare: poco distante, infatti, si trova il Forte Varignano, attualmente sede del Raggruppamento Subacquei – Incursori della Marina Militare (Com.Sub.In.) ma che in passato aveva avuto funzione di carcere e che “ospitò”, tra gli altri, Giuseppe Garibaldi.

Porto Venere

Dalla Villa si prosegue lungo la mulattiera che incrocia la Strada Provinciale 530 e arriva fino all’Oratorio di Sant’Antonio in via Boschetti. Da lì si segue la strada provinciale carrozzabile SP 530 per arrivare a Porto Venere.

Torre Capitolare e Mura*

L’ingresso al borgo è vigilato dalla Torre Capitolare, costruita nella seconda metà del XII secolo e giunta fino a noi conservando quasi intatta la propria fisionomia.

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Torre Capitolare e Mura / *Accessibile

La torre fu costruita nella seconda metà del XII secolo in concomitanza all’ampliamento delle mura del borgo da parte dei genovesi. Alta circa 30 metri, si collega alle mura merlate del borgo, che proseguono fino al Castello Doria, intervallate da altre due torri, da cui lo stemma del comune di Porto Venere, caratterizzato da tre torri. Da un monumentale varco nelle mura si entra nella strada principale della Porto Venere medievale, oggi denominata Via Capellini, che conduce fino al promontorio di San Pietro.

Chiesa di San Pietro

Dirigetevi verso Calata Doria, la passeggiata lungomare, per raggiungere l’affascinante Chiesa di San Pietro, incastonata su uno sperone roccioso a picco sul mare. Ai piedi della scalinata che conduce alla chiesa, merita una visita la famosa “Grotta Byron” intitolata al celebre poeta che – si dice – abbia soggiornato a Porto Venere.

Castello Doria, Porto Venere*

Si prosegue verso il Castello Doria (biglietto a pagamento, in loco, 5€), un’architettura difensiva che, oltre a essere punto di interesse culturale, offre una spettacolare vista panoramica, che la rende una meta imperdibile per chi visita Porto Venere.

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Castello Doria, Porto Venere / *Accessibile

Fortezza a pianta pentagonale, viene citato per la prima volta in un documento del 1139. Il castello è composto da due parti distinte, posizionate a livelli diversi e racchiuse da mura: una è risalente al XV secolo, e aveva la funzione di salvaguardare da eventuali incursioni provenienti dai monti alle spalle di Porto Venere; l’altra fu costruita due secoli dopo con lo scopo di difendere il fortilizio dai colpi dell’artiglieria, che nel frattempo era divenuta determinante nella guerra moderna.

Sentiero dell'Infinito

Dal retro del Castello Doria parte lo splendido “Sentiero dell’infinito” (sentiero 1 AV5T), un percorso di circa 12 km che collega Porto Venere a Riomaggiore. Il primo tratto del sentiero è sicuramente quello più duro: una lunga scalinata irregolare si snoda attraverso la macchia mediterranea, regalando scorci mozzafiato su Porto Venere e il suo mare. È importante, soprattutto nei periodi più caldi dell’anno, essere muniti di attrezzatura adeguata e una buona scorta d’acqua.

Forte Muzzerone

Raggiunto un tratto asfaltato, a circa metà strada sul sentiero che porta a Campiglia, si prende una deviazione per arrivare al Forte Muzzerone, da cui godere di un’impareggiabile vista sul Golfo della Spezia, su Porto Venere e sull’isola Palmaria. La struttura, non visitabile, è stata una delle architetture difensive principali che hanno composto il Sistema fortificato del Golfo della Spezia.

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Forte Muzzerone 

Imponente fortificazione costruita nel XIX secolo, originariamente utilizzata come batteria antinave e successivamente adibita a batteria contraerea. I pezzi di artiglieria che ne costituivano l’armamento principale erano in grado di rispondere agli attacchi sia da mare che da terra. La struttura non è visitabile in quanto ancora proprietà della Marina Militare. Viene usata per le esercitazioni di tiro dei Com.Sub.In.

Batteria Cascino*

Conclusa la deviazione si riprende il sentiero abbandonato poco prima per proseguire verso Campiglia: in questa fase il percorso diventa più semplice e regala splendidi panorami di tutto l’arco costiero. La mulattiera termina all’altezza di un tornante asfaltato: procedete in salita per raggiungere la Batteria Cascino, un’imponente struttura difensiva che aveva il compito di proteggere la parte occidentale del Golfo.

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Batteria Cascino (in origine Costarossa) / *Accessibile

Complesso dedicato al Generale Antonino Cascino. Una delle due strutture del sistema fortificato dotate di obici da 305 mm (l’altra era il Forte Cavour all’Isola Palmaria), che potevano sparare fino a 17km di distanza. La particolarità della struttura è che non si trova sulla vetta di un promontorio, come la maggior parte delle batterie di questo tipo, ma è nascosta a mezza costa, invisibile dal mare, per contare sull’ “effetto sorpresa”.

Campiglia

Tornate al bivio precedente e continuate – questa volta in discesa – lungo la strada carrozzabile per giungere a Campiglia, un piccolo borgo a 400m slm, da cui si gode di una vista straordinaria che spazia fino alle Alpi Apuane. Qui troverete alcuni bar, ristoranti e un piccolo alimentari, perfetti per una pausa rigenerante.

Colle del Telegrafo

Da Campiglia si prosegue lungo il sentiero 1 AV5T che porta fino al Colle del Telegrafo. La mulattiera si snoda tra i castagni e la macchia mediterranea, attraverso un cammino abbastanza semplice da percorrere, anche se intervallato da alcuni dislivelli impegnativi.

Batteria Monte Madonna*

Poco prima della vetta del colle si possono visitare i resti della Batteria Monte Madonna, postazione difensiva antiaerea strategica per proteggere l’abitato di Biassa durante la II° Guerra Mondiale.

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Batteria Monte Madonna / *Accessibile

Struttura costruita alla fine della I° Guerra Mondiale. Batteria di difesa antiaerea con gittata massima di 12km. Postazione situata a pochi metri dalla sommità del Colle del Telegrafo, in una posizione in grado di dominare tutto il territorio circostante.

BIASSA
Via Fabio Filzi

Superato il Colle del Telegrafo e l’omonimo ristorante, si continua lungo Via Fabio Filzi per raggiungere Biassa. Il borgo medievale è caratterizzato da case addossate le une alle altre, in un paesaggio che ricorda quello delle Cinque Terre, e racconta del passato contadino della Spezia.

Gli altri itinerari

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Itinerario A

I custodi del mare: tra il Castello di Levanto e quello di Monterosso

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Itinerario B

La Via dei Castelli: un itinerario tra riviera e storia

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Itinerario E

L’Isola Palmaria e il Porto di Venere

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