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Itinerario A

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Itinerario A

I custodi del mare: tra il Castello di Levanto e quello di Monterosso

Info

Percorso: Levanto – Batteria Semaforo – Monterosso

Difficoltà: Itinerario da fare a piedi, difficoltà E (escursionistico)

Durata: 5 ore – mezza giornata

Periodo: tutto l’anno (si consiglia in inverno di evitare i periodi troppo freddi, in estate le giornate più calde)

Partenza: Via Gaetano Semenza, Levanto

Arrivo: Centro Storico, Monterosso

Come raggiungere il punto di partenza

  • Con il treno: prendere il treno fino alla Stazione Ferroviaria di Levanto (per consultare gli orari e prenotare il biglietto clicca qui).

Dalla stazione seguire le indicazioni verso il Sentiero 1 SVA (Sentiero Verde-Azzurro) Levanto – Monterosso, per arrivare in Via Gaetano Semenza.

  • Con l’auto: prendere l’uscita autostradale per Carrodano-Levanto e seguire le indicazioni fino a Levanto. Qui tutte le informazioni e le tariffe per parcheggiare a Levanto. Poiché il rientro a fine percorso verrà effettuato in treno, si consiglia di parcheggiare accanto alla Stazione Ferroviaria e camminare per circa 15 minuti verso il punto di avvio dell’itinerario.

Da sapere

  • L’itinerario è consigliato per chi dispone di abbigliamento adeguato e scarpe da trekking, indispensabili per affrontare in sicurezza i sentieri. Sarà possibile pranzare in uno dei numerosi ristoranti a Levanto o Monterosso, a seconda dell’orario di partenza.
LEVANTO
Via Gaetano Semenza

Partenza dalla passeggiata a mare Gaetano Semenza dove, sotto un piccolo portico in pietra, si trova l’indicazione per Monterosso.

Dalla passeggiata si diramano diversi sentieri: le indicazioni da seguire sono quelle riguardanti il SVA – Sentiero Verde-Azzurro, contraddistinto da segnavia bianco-rossi.

Castello San Giorgio

Percorse le prime scale tra le case si raggiunge il Castello di San Giorgio, fortificazione difensiva costruita a protezione del borgo di Levanto, già documentata nel 1165.

Dalla piazzetta del Castello si imbocca l’ampia mulattiera sulla destra, che in breve conduce fuori dall’abitato. Lungo il percorso, tra le ultime abitazioni che si incontrano, si trova Villa Massola, celebre per essere stata la sede dei primi esperimenti sulle onde corte condotti da Guglielmo Marconi.

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Castello di San Giorgio

L’esistenza del Castello viene attestata dal 1165, di proprietà Malaspina. Nel 1637, con l’istituzione del Capitanato di Levanto da parte della Repubblica di Genova, il castello divenne la sede provvisoria del Capitano. In seguito, fu utilizzato come prigione, dando origine a una leggenda secondo cui dal castello partirebbero passaggi sotterranei scavati dai prigionieri nel tentativo di fuggire verso il mare. Il Castello non è visitabile internamente.

Punta la Gatta

La salita offre splendidi scorci panoramici sul litorale e sui rilievi di Levanto, con in primo piano la Chiesa di Sant’Andrea e la Torre dell’Orologio. Raggiunto un bivio, si prosegue a sinistra lungo un sentiero che, con una ripida salita immersa nel bosco, conduce a Punta La Gatta, una spettacolare scogliera a picco sul mare.

Podere Case Lovara

Dopo un tratto pianeggiante, superato un edificio sulla sinistra, si raggiunge il Podere Case Lovara, un casale agricolo gestito dal FAI come modello di sostenibilità ambientale. È possibile visitarlo per approfondire il progetto di recupero e valorizzazione della struttura e del paesaggio culturale. Qui maggiori informazioni.

Stazione Semaforica Militare del Mesco*

Proseguendo lungo la mulattiera si arriva a un incrocio: da qui bisogna seguire le indicazioni per Sant’Antonio del Mesco per raggiungere il “Semaforo”, un ex stazione semaforica militare in stato di abbandono. Da questo punto panoramico si può ammirare una vista straordinaria sulle Cinque Terre e sull’intero litorale fino a Porto Venere.

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Stazione Semaforica Militare del Mesco / *Accessibile

L’area è sempre stata utilizzata come punto di avvistamento e segnalazione. La stazione semaforica è stata costruita utilizzando le pietre dell’Eremo di Sant’Antonio, una struttura religiosa risalente al XIII secolo e abbandonata nel XVII secolo. Rimase operativa fino alla II° Guerra Mondiale, svolgendo un ruolo chiave nel controllo della navigazione lungo la costa.

Monterosso

Dopo essere tornati all’incrocio bisogna seguire le indicazioni per Monterosso. Il cammino prosegue con una lunga scalinata immersa nel verde, che attraversa tratti di macchia mediterranea e offre scorci suggestivi sul mare e sul paesaggio culturale circostante.

Alla fine della scalinata si giunge a Monterosso, ai piedi della maestosa Statua del Gigante. La statua, alta 14 metri, rappresenta Nettuno, il dio del mare, ed è una scultura incastonata direttamente nella roccia affacciata sul litorale.

Castello degli Obertenghi e Convento dei Frati Cappuccini

Percorso tutto il lungomare e, giunti alla galleria che porta al centro storico, dovrete imboccare la scalinata sulla destra fino a raggiungere Torre Aurora, una delle torri di avvistamento che un tempo proteggevano il Castello degli Obertenghi. Questo antico castrum medievale rappresentò il primo insediamento difensivo di Monterosso, testimonianza della sua importanza strategica lungo la costa ligure.

Affacciandosi verso il mare si può notare una postazione di avvistamento antiaerea risalente alla II° Guerra Mondiale. La vicinanza tra questa struttura e la torre medievale offre un interessante confronto, evidenziando l’evoluzione dell’uso del territorio e delle architetture difensive nel corso dei secoli, adattate alle diverse esigenze strategiche e ai contesti storici.

Nei pressi della torre parte una scalinata che conduce al Convento dei Frati Cappuccini, edificio che domina il Colle di San Cristoforo e presso cui si trovano le rovine del castrum, attualmente oggetto di importanti progetti di recupero, tra cui il restauro della Torre Rotonda, la più antica torre di avvistamento del castello, e la creazione del “Giardino Botanico delle Cinque Terre”, iniziativa che unisce la valorizzazione storica a quella paesaggistica.

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Castello degli Obertenghi a Monterosso

Il castello, costruito dalla famiglia feudale di origine longobarda degli Obertenghi, rappresenta il primo insediamento difensivo di Monterosso. Successivamente, sotto il dominio della Repubblica di Genova, il castello fu fortificato per proteggerlo dagli attacchi saraceni. Nel XVI secolo il castrum divenne una pedina strategica per il controllo del territorio da parte della Repubblica.

Centro Storico

Conclusa la visita si scendono le scale del Convento e si riprende il sentiero lastricato che conduce al centro storico di Monterosso. Qui potrete passeggiare tra i caratteristici caruggi, le strette vie del borgo e visitare la suggestiva Chiesa di San Giovanni Battista, con il suo imponente campanile, che originariamente era una delle torri di avvistamento del Castello medievale.

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